Esiste una forte associazione tra perdita dei denti, scarsa salute orale e sviluppo di deficit cognitivi e demenza nell’invecchiamento. E’ stato uno degli argomenti al centro della tre giorni di lavori del 25esimo Congresso nazionale Cduo (Collegio dei docenti universitari di discipline Odontostomatologiche) presieduto da Antonella Polimeni e appena conclusosi a Roma. "La perdita dei denti posteriori, tra le conseguenze dell’invecchiamento, è associata a disfagia e deficit nutrizionali, in particolare di vitamine e alimenti a valore antiossidante. Analogamente, la masticazione svolge un ruolo importante nella regolazione dell’attività dell’asse ipotalamo-ipofisario e nella conservazione della funzione cognitiva dipendente dall’ippocampo. "L’ingresso di microorganismi del microbioma orale", ha detto la Dottoressa Polimeni, "ed il loro conseguente contatto con il sistema immunitario attivo nella mucosa è responsabile dell’instaurarsi di una malattia sistemica."
“La composizione genetica del microbiota potrebbe rappresentare uno dei meccanismi in grado di modificare la longevità: se l’omeostasi del microbiota influenza la salute dell’ospite e l’invecchiamento, lo sviluppo di probiotici geneticamente ingegnerizzati potrebbe rappresentare un nuovo paradigma terapeutico per promuovere un invecchiamento in salute" ha aggiunto Francesco Landi, primario di Riabilitazione Geriatrica al Policlinico A. Gemelli di Roma.
(Fonte: tratto dall'articolo)