Il Laboratorio del Politecnico di Milano MiMic (Microfluidic and Biomimetic Microsystems), in partnership con l’Ospedale Universitario di Basilea, ha messo a punto un chip per coltivare la cartilagine e sottoporla a stimoli meccanici in grado di generare gli effetti dell’osteoartrosi (Oa).
L’iperstimolazione meccanica della cartilagine sembra sufficiente a indurre la patologia dell’osteoartrosi, senza ricorrere alla somministrazione di molecole infiammatorie come fatto finora. Con una opportuna compressione del tessuto cartilagineo si inducono i sintomi caratteristici della malattia: infiammazione, ipertrofia e aumento dei processi di degradazione.
La cartilagine ‘prodotta’ da chip diventa strumento utile per test scientifici. Oltre a diminuire tempi e costi della ricerca, il chip permetterà di ridurre la necessità delle sperimentazioni sugli animali. Grazie ad un progetto di Fondazione Cariplo, finanziato in risposta alla call ‘Ricerca Biomedica sulle malattie legate all’invecchiamento 2018’, la ricerca potrà proseguire. Lo studio è stato pubblicato su Nature Biomedical Engineering.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)