Gabriele Salvatores, grande regista italiano, compie settant'anni e ripercorre tra i ricordi vita e carriera. Napoletano d'origine ma cresciuto a Milano, pur sottolineando la durezza degli anni di piombo, ricorda la forte voglia di partecipazione e di spinta di futuro che attraversavano gli ultimi decenni del novecento.
Fa parte di una generazione che ha visto tantissimi artisti crescere ed alcuni anche morire, in un clima che comunque permetteva un maggior senso di comunità.
Oggi, spiega: «Viviamo in una realtà secondo me più dura, divisa, pilotata. Siamo molto influenzati, guidati. A volte anche in maniera violenta. Mentre allora la rabbia, l’odio o la voglia di cambiare erano una cosa collettiva, ora è un sentimento individuale che può catalizzarsi anche in modo molto negativo».
Celebre in tutto il mondo anche grazie all'Oscar a Mediterraneo, continua a tessere progetti e a pensare a nuovi film. Festeggerà con la compagna Rita in una trattoria di contadini, al confine con la Slovenia. Conclude spiegando che "I compleanni oggi sono qualcosa di intimo, mi sono liberato di tante cose, ho lasciato la casa a Roma. A settant’anni mi regalo la leggerezza".
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)