Il segreto di una vita sana e longeva? Nel piatto. L’attenzione verso adeguate misure dietetiche esiste dagli albori della medicina, come pure il digiuno una pratica comune a molte società a scopo purificatore, terapeutico o religioso. Uno dei pionieri di queste ricerche sugli effetti terapeutici del digiuno è l’italiano Valter Longo, direttore del «Longevity Institute» dell’Università della Southern California a Los Angeles e del «Laboratorio di Longevità e Cancro» all’Istituto Ifom di Milano che si occupa di genetica dell’invecchiamento e di come l’alimentazione moduli l’attività di quei geni che lo favoriscono, attivando la straordinaria capacità dell’organismo di riparare e rigenerare se stesso. I benefici della Dieta Mima-Digiuno, messa a punto dopo anni di confronti con medici e ricercatori, hanno «prove solide, coerenti, che poggiano su una base scientifica e clinica», spiega Longo: ricerche di base, studi clinici ed epidemiologici, studi sui centenari e sui sistemi complessi, che definisce come i «cinque pilastri» della sana longevità. Questo stile alimentare non è un digiuno vero e proprio: a contare non è tanto l’apporto calorico quanto i processi che attiva sul sistema endocrino, nervoso e immunitario. La Dieta Mima-Digiuno, composta da proteine (11-14%), carboidrati (42-43%) e grassi (46%), per una riduzione calorica complessiva compresa tra il 34% e il 54% rispetto al normale, non provoca solo una riduzione del grasso viscerale e sottocutaneo, ma una vasta rigenerazione cellulare. E non solo. «Un numero crescente di studi clinici mostra i benefici effetti di questo regime alimentare anche in caso di diabete, sclerosi multipla, Alzheimer, malattie cardiovascolari, infiammatorie e neurodegenerative», oltre ad un rallentamento generale dell’invecchiamento e, di conseguenza, un aumento della longevità.
(Fonte: tratto dall'articolo)