Il nostro sistema di welfare obbligatorio è un pilastro fondamentale dal punto di vista sociale e di civiltà per il nostro Paese. Le esigenze emergenti nel campo della sostenibilità economica e dell’adeguatezza dei livelli di tutela del sistema, impongono tuttavia di rinnovare e di integrare il modello sostanzialmente "monopilastro" fin qui adottato per garantire ai cittadini nel tempo il mantenimento di coperture adeguate ai loro bisogni. In quest’ottica, il Welfare Integrativo di natura contrattuale, che ha nelle Parti Sociali il suo attore fondamentale, può rappresentare una straordinaria risorsa. Del resto, in un momento in cui la crisi economica peggiora le condizioni dei più, la ricerca di risposte in grado di fronteggiare gli squilibri tra le leggi del mercato e la “vita sana” delle persone è indispensabile, dove per “vita sana” si intende innanzitutto la cura della salute ma anche il benessere stesso della società. Non si tratta, certamente, di scardinare il nostro modello di Stato Sociale quanto, al contrario, di assicurarne la sopravvivenza nel futuro attraverso una riorganizzazione che consenta di ri-articolarne le fonti di finanziamento e di utilizzare anche le risorse messe a disposizione dal mercato assicurativo e finanziario, per fare fronte alle dinamiche evolutive della popolazione italiana.