Mi è capitato spesso, quando il Governo pretendeva risparmi nella sanità, di leggere degli amministratori che affermavano non ci fosse più nulla da raschiare nel barile. Sarà anche così, ma io qualche dubbio ce l’ho.
In particolare sull’organizzazione del personale e sugli acquisti dei supporti per anziani.
Per questi secondi ho avuto esperienze dirette ed indirette che cercherò di spiegare. Per evitare piaghe da decubito si utilizzano materassi ad acqua. Su richiesta e verificando la situazione di necessità, l’Ulss li fornisce, ma non dà alcuna disposizione per quando non serviranno più. Una persona di casa l’ha utilizzato per un breve periodo. Quando è mancata ci siamo subito attivati per sapere cosa farne, perché il materasso era stato utilizzato con grande cura ed era praticamente nuovo. Finalmente ci è stato detto dove consegnarlo. Ci siamo recati nel posto indicato e l’addetto, senza nemmeno guardarlo, ci ha detto di metterlo in cortile, a terra. Abbiamo segnalato che era integro da ogni punto di vista e lui ha risposto di non preoccuparci che, tanto, l’avrebbero mandato in Africa. Disinteresse totale. Cosa analoga è accaduta ad altra parente per il “sollevatore”. Dieci telefonate per sapere cosa farne e, per un certo tempo, risposte evasive. Alla fine, dopo più di un mese, è stato fissato un appuntamento per il ritiro.
Chissà che fine avrà fatto, visto lo scarso interesse che l’Ulss aveva dimostrato per rientrarne in possesso.
(Fonte: tratto dall'articolo)