Il 19% degli anziani in Italia è a rischio di fragilità, una condizione che si aggrava con l'età, e che riguarda nello specifico il 12% dei 65-74enni e il 30% fra gli ultra 85enni, è fortemente associata allo svantaggio socio-economico (sale al 28% fra le persone con molte difficoltà economiche e al 24% fra le persone con bassa istruzione) e disegna una chiara mappa geografica Nord-Sud (13% nel Nord vs 24% nel Sud/Isole). Questo il quadro allarmante che emerge dalla sorveglianza di popolazione Passi d'Argento, 2016-2018, che fornisce una misura in ambito epidemiologico della fragilità fra gli ultra65enni, misurata sulla perdita di autonomia nello svolgimento di alcune attività strumentali della vita quotidiana.
Con la finalità di fornire un contributo alla prevenzione e al contrasto di questo fenomeno, l'Istituto Superiore di Sanità ha sviluppato una App rivolta agli operatori socio-sanitari allo scopo di identificare gli anziani a maggior rischio di fragilità a causa del loro scarso livello di attività fisica (poiché la scarsa attività risulta essere uno dei maggiori fattori produttivi della fragilità) e poterli indirizzare verso percorsi idonei alle loro condizioni.
Questa novità tecnologica, insieme ai risultati del progetto nel quale è stata sperimentata, sono stati presentati il 4 febbraio scorso nell’ambito del convegno "Prevenzione e contrasto della fragilità nell'anziano".
La App si basa sul questionario "Physical Activity Scale for the Elderly" (Pase), validato a livello internazionale per "misurare" l'attività fisica praticata dagli ultra65enni, ed è stata impiegata in alcune realtà regionali come strumento di "screening" di comunità per individuare gli anziani a rischio di fragilità da indirizzare a percorsi di promozione dell'attività stessa. La valutazione da parte degli operatori che hanno utilizzato lo strumento è stata molto positiva ed è prevista la diffusione della App in tutte le regioni tra gli operatori sanitari, al termine del progetto.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)