«Senza anziani non c’è futuro», questo il titolo dell'appello legato all'emergenza coronavirus, partito dalla Comunità di Sant’Egidio all'Europa. Nel testo si evidenzia come «In numerosi Paesi sta emergendo un modello pericoloso che privilegia una “sanità selettiva” che considera residuale la vita degli anziani. La loro maggiore vulnerabilità, l’avanzare degli anni, le possibili altre patologie di cui sono portatori, giustificherebbe una “scelta” in favore dei più giovani».
Gli anziani, ricorda la comunità sono importanti in quanto «Trama sociale della solidarietà tra generazioni». Molti i firmatari dopo Andrea Riccardi, fondatore di Sant’Egidio, che provengono da numerosi campi della cultura, politica e sociale, tra cui la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, che commenta: «Un approccio disumano. Invece siamo esseri umani: nasciamo e moriamo in un contesto familiare. Siamo gregari. E il contatto con i vecchi è benefico: ci ringiovaniscono, ci insegnano molte cose su noi stessi, ci allenano alla pazienza. Io sono stata educata a rispettare i vecchi, a godere della loro compagnia. La rimozione della vecchiaia, è una parte eloquente del degrado della nostra cultura». La scrittrice prosegue citando esempi di alcune sue amicizie con persone anziane, raccontandone aneddoti ricchi di umanità. Lancia infine un appello a tornare a ripensare un approccio diverso verso il nostro pianeta e la vecchiaia.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)