Se promuovere il declino demografico è piuttosto semplice, molto più difficile è contrastarlo. La denatalità nei paesi sviluppati è un fatto acquisito ma mai come oggi gli squilibri, fra le aree geografiche, sono così evidenti. Un recente rapporto delle Nazioni Unite calcola che, per contrastare l'invecchiamento, la popolazione italiana dovrebbe permettere un flusso netto di immigrati di 2,2 milioni di soggetti l'anno fino al 2050. I dati Inps dicono che gli immigrati regolari versano ogni anno oltre 8 miliardi di contributi sociali e ne ricevono 3 in termini di pensioni e prestazioni sociali. L'Inps sostiene che i lavoratori stranieri perché giovani e destinati a contribuire a lungo sono in grado di compensare in parte la perdita di lavoratori italiani che diventano sempre più vecchi. Non solo ma spesso se ne vanno prima di ricevere la pensione e lasciano quanto versato in Italia. Nella relazione al Bilancio Inps del 2016 si sostiene che, finora, gli immigrati hanno "regalato" al nostro Paese circa un punto di Pil (15 miliardi) sotto forma di contributi che non saranno mai riscossi. Forse è giusto trattare l'immigrazione non solo sotto il profilo della sicurezza, ma anche come opportunità per svecchiare e rendere più "equilibrato" il mercato del lavoro.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)