”Le Università della terza età sviluppano un’intensa e meritoria attività nel campo dell’educazione permanente, organizzando corsi di studio ed eventi culturali, promuovendo una maggiore integrazione nel tessuto sociale e culturale del territorio tra gli over 60 ed ovunque stanno riscuotendo successo con un crescente numero di iscritti”. Lo ha detto l’assessore regionale sardo della Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu, commentando lo stanziamento di 300mila euro per il 2019 riservato alle 35 università presenti in Sardegna: un incremento di 100mila euro rispetto al 2018.
“Non hanno carattere elitario e possiedono un bacino di utenza composito, offrendo possibilità di apprendimento, socializzazione ed approfondimento culturale a tutti – ha aggiunto l’assessore Biancareddu – La Regione gli riconosce un ruolo di particolare rilevanza per la più ampia diffusione della cultura e della tradizione, per il pieno sviluppo della personalità dei cittadini adulti, per il loro inserimento nella vita socioculturale delle comunità in cui risiedono, favorendo l’integrazione intergenerazionale e ogni forma di espressione e socializzazione. In alcuni Comuni sardi, per svariati fattori (carenza di strutture, isolamento geografico, emigrazione e spopolamento), le Università della terza età rappresentano un fondamentale punto di riferimento dopo l’attività lavorativa ed un riconoscimento al ruolo che la cultura può avere nella qualità della vita”.
Lo stanziamento per il proseguimento delle attività didattiche e culturali dell’anno accademico 2019/20 sarà ripartito in base al numero di iscritti nell’anno accademico 2018/19 (il 35%), all’indice di vecchiaia, cioè iscritti con età superiore o uguale a 65 anni (il 30%), ed al numero delle sedi staccate con almeno 15 iscritti (il 5%). Il restante 30% del finanziamento sarà ripartito in parti uguali.
(Fonte: tratto dall'articolo)