Per i pensionati arriva un piccolo aumento e per chi vuole smettere di lavorare diventano pienamente operativi sia l'anticipo pensionistico volontario, che dovrebbe scattare a gennaio, sia quello 'social' con i costi a carico dello Stato. Quest'ultimo si allarga a più categorie: anche a disoccupati e a chi assiste familiari invalidi o disabili. C'è poi un anticipo, al massimo di 2 anni, per le mamme lavoratrici. Sono queste, in campo previdenziale, le principali novità che scattano con il 2018. Subito la rivalutazione: con la rata di pagamento del 3 gennaio torna l'indicizzazione dei trattamenti, dopo due anni di blocco. Gli assegni saranno rivalutati in base all'inflazione del 2017 che è provvisoriamente stimata all'1,1 per cento. L'Ape Social guarda ai figli: per le mamme lavoratrici la possibilità di accedere all'anticipo pensionistico a carico dello Stato viene "pesato" in base ai figli. L' Ape Volontaria: dovrebbe partire a gennaio dopo la firma delle convenzioni con banche e assicurazioni. Equiparazione uomo-donna; si conclude nel 2018 il percorso iniziato sei anni fa che ha portato ad un allineamento dell'età per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne che si attesta ora a 66 anni e 7 mesi per poi salire a 67 anni nel 2019.
(Fonte: tratto dall'articolo)