In esposizione a Roma, fino al 15 luglio presso la Galleria del Cembalo, alcune opere di Gilbert Garcin. Dopo il pensionamento, nel 1995 Garcin ha vinto un concorso per fotoamatori e si ritrova ai Rencontres di Arles tra gli studenti giovanissimi di un corso di collage, diretto da Pascal Dolemieu. Il suo fotomontaggio con la sagoma del sindaco di Arles inserita in un teatrino di cartone viene vista da un giornalista americano che ne fa un articolo e lo rende famoso. Da allora i suoi fotomontaggi surreali, in bianco e nero, rigorosamente eseguiti con colla e forbice, sono diventati noti in Francia e poi nel mondo. Garcin, oggi ottantacinquenne, è protagonista dei suoi lavori «io ci sono sempre e non sono caro» ritagliato a minuscola figurina in bianco e nero. Unica altra presenza, la moglie Monique che, nel mondo surreale e crudele del marito, indossa la divisa femminile della compostezza borghese, cappotto scuro, mezzo tacco e capelli raccolti sulla nuca, a conchiglia, accettando, fino alla recente scomparsa, di essere per il marito complice e compagna.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)