Una ricerca internazionale rivela l’esistenza di una forma genetica di Alzheimer presente nel 95% del campione formato dalle persone di età superiore ai 65 anni, portatrici di due copie del gene APOE4 (Aprolipoproteina E). I risultati, pubblicati sulla rivista Nature Medicine, si basano su dati clinici di oltre 10.000 persone, nonché su dati patologici di oltre 3.000 donatori di cervello.
Nell'indagine, il team di ricerca ha scoperto che la maggioranza delle persone con due copie di APOE4 mostravano segni della malattia entro i 55 anni, rispetto a quelle con un’altra variante genetica, come APOE3, e, all'età di 65 anni, il 95% di loro avevano livelli anormali di una proteina nota come amiloide nel fluido che circonda il cervello e il midollo spinale, un segno chiave della malattia di Alzheimer.
Le scansioni hanno mostrato che il 75% degli omozigoti APOE4 over 65 presentava un accumulo anomalo di proteina amiloide nel cervello, che avviene da sette a dieci anni prima rispetto allo sviluppo dei sintomi per altre varianti APOE. Il gene è noto da oltre 30 anni per essere associato a un rischio più elevato di sviluppare la malattia di Alzheimer, ma ora sappiamo anche che tutte le persone portatrici in forma duplicata sviluppano la biologia patologia.
I risultati sono importanti perché gli omozigoti APOE4 rappresentano tra il 2% e il 3% della popolazione generale e ciò richiede lo sviluppo di strategie di ricerca specializzate, approcci terapeutici e sperimentazioni cliniche rivolte a queste persone, con un approccio precoce, in giovane età e in una fase iniziale della patologia perché è molto probabile che progrediscano rapidamente verso la disabilità.
È ormai assodato che le mutazioni in tre geni, APP, PSEN1 e PSEN2, causano una rara forma di Alzheimer nota come ADAD (malattia di Alzheimer autosomica dominante a esordio precoce). L'APOE è uno dei tanti altri geni associati alla malattia ma al momento i medici non consigliamo alle persone di sottoporsi a test genetici, anche se ciò potrebbe cambiare in futuro.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)