Secondo alcuni ricercatori della Scuola di Medicina di Stanford, che hanno pubblicato il proprio studio su JAMA Neurology, una particolare variante genetica può proteggere dagli effetti debilitanti dell’Alzheimer.
I ricercatori hanno calcolato che il 15% degli americani portatori della variante del gene ad alto rischio di Alzheimer vengono in un certo senso protetti dagli effetti più debilitanti della malattia dalla variante di un altro gene.
Gli scienziati sanno già da tempo che una variante genetica, denominata ApoE4, esiste tre volte più frequentemente nei pazienti con Alzheimer e che solo il 15% delle persone senza Alzheimer possiede questa variante a fronte del 50% delle persone con Alzheimer, come spiega Michael Greicius, professore di neurologia a Stanford e uno degli autori dello studio.
Tuttavia non tutti i portatori di ApoE4 sviluppano poi l’Alzheimer e i ricercatori pensano che ciò avvenga proprio grazie all’ulteriore variante genetica che hanno scoperto: queste persone possono vivere anche oltre i novant’anni senza sviluppare i sintomi e gli effetti debilitanti classici dell’Alzheimer.
L’ulteriore variante genetica in questione è la variante genetica di una proteina denominata klotho.
Nello specifico i ricercatori hanno scoperto che nelle persone trasportatrici di ApoE4, possedere una copia e non due della variante klotho riduce, per motivi ancora sconosciuti, il rischio dell’Alzheimer del 30%.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)