In uno studio sul Dna di decine di migliaia di pazienti con Alzheimer sono state scoperte 'mutazioni' (difetti genetici) che aumentano il rischio di ammalarsi e che potrebbero orientare verso nuove terapie per questa malattia: si tratta di varianti genetiche strettamente connesse all'attività del sistema immunitario nel cervello, a sua volta già più volte collegato alla malattia. Reso noto su Nature Genetics, è il risultato di una ricerca condotta da Rebecca Sims della Cardiff University. Diversamente da altri geni che influenzano il rischio di Alzheimer, spiega Sims, quelli trovati - PLCG2 e ABI3 - sono stati scoperti essere causa diretta di cambiamenti in proteine strettamente connesse con la malattia. Inoltre "questi geni suggeriscono che cellule immunitarie nel cervello (la microglia) giocano un ruolo causale di primo piano nella malattia, e quindi rappresentano anche dei buoni obiettivi per potenziare i nuovi farmaci".
(Fonte: tratto dall'articolo)