Il tumore della prostata è una delle malattie oncologiche più diffuse nella popolazione maschile. Negli ultimi anni la mortalità è diminuita grazie allo sviluppo di nuove tecniche chirurgiche e trattamenti farmacologici, ma una delle principali incertezze legate a questa malattia è rappresentata dall’incertezza nella diagnosi. I due esami cardine che vengono effettuati per individuare la malattia sono l’esplorazione rettale e il dosaggio dell’antigene prostatico specifico (Psa). Il primo è una procedura abbastanza semplice che permette di identificare, al tatto, eventuali alterazioni della prostata. Dopo i 50 anni, inoltre, è opportuno effettuare anche il dosaggio del Psa, un enzima secreto dalla ghiandola prostatica e prodotto in grandi quantità dalle cellule tumorali. Sergio Occhipinti (azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute di Torino) punta a sviluppare un test delle urine in grado di rilevare la presenza del tumore alla prostata per una diagnosi sempre più precisa grazie al sostegno di Fondazione Umberto Veronesi con una borsa di ricerca del progetto SAM - Salute Al Maschile.
(Fonte: tratto dall'articolo)