Il rischio che le badanti possano via via scomparire forse inizia a prendere corpo. Si fa molta ricerca sugli anziani e la non autosufficienza, ma del mondo delle assistenti familiari sappiamo ancora molto poco. In Lombardia, dove gli anziani da assistere crescono a una media di 40.000-50.000 l’anno, i dati Inps dicono che le colf in regola diminuiscono da almeno cinque anni e le badanti sono stabili dal 2012. Perché le badanti non aumentano più a fronte di bisogni che crescono rapidamente? Da un lato, la crisi lunga ha portato a un ritorno ai legami familiari. I redditi contratti e le famiglie sempre più “corte” costringono molti a farsi carico personalmente del lavoro di cura. Dall’altro lato si riduce la corrispondenza tra domanda e offerta di assistenza. Cominciano ad emergere bisogni assistenziali collegati a patologie cognitive e situazioni di demenza per cui l’assistente familiare si rivela soluzione spesso inadeguata. Inoltre, diminuiscono le badanti disposte alla co-residenza, perché più integrate nella società e autonome dal punto di vista abitativo. Il modello della badante condominiale è stato tentato come via di soluzione alternativa ma presenta, all’attuazione pratica, alcuni problemi (gestione coordinata a livello organizzativo,rispondenza a bisogni che non devono essere complessi e scarsa propensione degli anziani a condividere le cure con altri). Più fattibile sembra essere lo strumento del lavoro somministrato, proposta da alcune centrali cooperative. Urge in ogni caso che il problema del lavoro privato di cura venga affrontato collegandolo con un disegno di riforma dei servizi per la non autosufficienza perché presto il sistema del caregiving familiare e i servizi assistenziali e sanitari italiani non saranno più in grado di sostenere un incremento della non autosufficienza attualmente stimato intorno alle 50.000 unità l’anno.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)