In pochi forse sanno che esiste una piccola parte, ma pur sempre significativa, di cosiddette “demenze” che sono curabili e spesso anche reversibili, consentendo un recupero significativo delle funzioni cognitive, in quanto non si tratta di una vera e proprio malattia di Alzheimer. “Non solo, spesso questi pazienti hanno notevolissime difficoltà nella marcia, con importanti problematiche nella loro quotidianità”, dichiara il dott. Bruno Zanotti, Neurochirurgo e Segretario SNO. “Una corretta cura potrebbe portare ad un importante recupero; bisogna considerare che anche queste alterazioni possono regredire. Parliamo delle situazioni dementigene prodotte dall’idrocefalo dell’anziano; in sostanza, di un’alterazione della dinamica liquorale che produce una progressiva dilatazione dei sistemi liquorali dell’encefalo. Questo sovvertimento ‘idraulico’, alla lunga, è capace di produrre una serie di danni che mimano in tutto e per tutto un decadimento simile all’Alzheimer.”
(Fonte: tratto dall'articolo)