Una delle frontiere della robotica moderna è l’artificial empathy, o empatia artificiale, una linea d’indagine plurale, diretta a consegnare ai robot la possibilità di interagire mediante processi emozionali.
Questo per poter inaugurare una nuova fase dell’evoluzione umana: la co- evoluzione con una specie sociale artificiale. L’idea è di creare robot in grado di essere " partner sociali" per l’uomo, capaci di inserirsi nel tessuto delle relazioni sociali umane perché in grado di interagire con i propri utenti attraverso segnali sociali compatibili con i nostri. Quest’area della robotica vede i robot come "collaboratori" e tra i principali settori di interesse ci sono anche quelli dell’assistenza e mediazione: mediatori terapeutici ed educativi per bambini con bisogni speciali, assistenti ad personam per anziani in perdita di autonomia, coach e trainer per programmi di riabilitazione cognitiva e motoria. Ruoli che però prevedono il supporto di operatori umani.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)