Secondo i dati del Pne 2018 (Programma nazionale esiti), curato da Agenas-Agenzia nazionale dei servizi sanitari, nel 2017 oltre il 64% dei pazienti con più di 65 anni è stato operato al collo del femore entro due giorni; nel 2010 appena il 31%.
Francesco Fales, presidente della Società Italiana di ortopedia e traumatologia (Siot) sottolinea: "Riusciamo sempre nei tempi indicati ma, se non si comincia la riabilitazione subito dopo, si vanificano i benefici dell'intervento tempestivo, il primo passo è la consulenza di un fisiatra che visita il paziente nel reparto di ortopedia, preferibilmente il giorno successivo all'intervento, in modo da programmare il percorso riabilitativo".
Inoltre il fisiatra definisce col team di professionisti il Progetto riabilitativo Individuale (Pri), cioè fatto su misura per consentire al paziente di ritornare nel suo contesto di vita prima del trauma. Stefano Bargellesi, membro del consiglio di presidenza della Società Italiana di medicina fisica e riabilitativa spiega: "Per la persona operata per frattura al collo del femore oltre a programmi di fisioterapia si possono prevedere programmi per il recupero delle abilità necessarie a svolgere le attività quotidiane come lavarsi e mangiare, o programmi di fisioterapia respiratoria se dopo l'intervento il paziente ha una riacutizzazione di una broncopneumopatia cronica ostruttiva".
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)