Attorno al vuoto lasciato dalla scomparsa della figura dei ‘portieri’ da alcuni anni in Europa sono iniziati a sorgere dei progetti di Portineria di Quartiere, che hanno destato l’interesse anche dell’Associazione Quartiere Rusca e Saleggi di Locarno che ne sta creando una. Come spiega Rosanna Camponovo Canetti, presidente del sodalizio, «si tratta di un servizio di prossimità che non riguarda un solo immobile ma un isolato, un piccolo quartiere o un comparto. L’idea è nata in Italia e in Francia con modelli differenti ma aspirazioni e finalità comuni, prendendo spunto proprio dalle classiche prestazioni di portineria, che vengono declinate in modalità innovative e completate con servizi supplementari. Alla base rimane però sempre una conoscenza diretta e un rapporto di fiducia fra gli utenti e i “portinai” volontari».
Dal 2018 a promuovere il concetto di Portineria di Quartiere in Ticino c’è Generazioni & Sinergie. L’associazione, attiva nel mantenimento di relazioni positive fra generazioni e fondata sui valori di apertura, responsabilità sociale e trasversalità, ha organizzato due atelier chiamati ‘Costruiamo la nostra portineria di quartiere’ tenutisi a Massagno e a Locarno. «Per sostenere lo sviluppo di queste realtà emergenti – dice Camponovo Canetti – Generazioni & Sinergie ha elaborato un modello di certificazione a tre livelli. Ora noi stiamo lavorando per raggiungere il primo». l’Associazione si rivolge alle persone più fragili per età o disabilità, a chi è solo, a chi si trova in difficoltà nel gestire famiglia e lavoro, ai nuovi arrivati, senza però sostituirsi a gruppi o enti già attivi sul territorio, ma a disposizione per eventuali collaborazioni.
Per capire invece le difficoltà e le esigenze dei residenti della zona, l’Associazione Quartiere Rusca e Saleggi li ha invitati durante il mese di marzo a compilare un sondaggio in presenza. Una volta che hanno risposto al questionario a ognuno di loro è stata dedicata circa mezz’ora per discutere e approfondire alcune questioni. L’approccio volto al coinvolgimento diretto per raccogliere informazioni non è nuovo per l’Associazione Rusca Saleggi, ma rientra nella preliminare ‘dimensione esplorativa’, un modo per avvicinarsi e dare voce alla popolazione così da poi poter creare una vera aggregazione.
Dal sondaggio sono emersi sia dei grandi bisogni (ad esempio da parte di anziani), sia delle necessità più circoscritte (che vanno dall’aiuto per montare un mobiletto a quello per andare a bagnare i fiori al cimitero). In tanti hanno anche messo l’accento sulla figura del vicino di casa che ancora spesso non si conosce. All’inizio della pandemia c’è chi si è fatto avanti ad esempio per occuparsi della spesa, ma molti vorrebbero un contatto più costante, anche solo per scambiare due parole o bere un caffè.
Dopo le analisi dei questionari si partirà con il primo pacchetto di proposte.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)