La pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi 2017 (Ministero dell’economia) delinea un'Italia in cui c'è la ripresa, ma non è per tutti. Le differenze mostrano il cambiamento sociale che ci fa assomigliare più agli Stati Uniti che al resto d'Europa. Su due categorie di contribuenti ci si può soffermare: i lavoratori autonomi e coloro che vivono di rendita (rentier). Il bacino dei lavoratori autonomi in Italia è consistente ma sempre più fragile. È l’unico segmento in cui si perde costantemente occupazione da anni. Di conseguenza, risulta in calo sia l’ammontare di reddito generato che il numero dei percettori. Nel 2016, il primo, era superiore al 2011 solo per l’1,28%, e il secondo era inferiore del 5,17%. Considerando tutto il lavoro autonomo si rileva che, nel 2016, rispetto al 2011, il numero di dichiarazioni relative agli scaglioni più poveri (fino a 35 mila euro) è diminuito. E’ cresciuto quello di chi guadagnava 50 mila, 100 mila, 300 mila euro. Fra coloro che vivono di rendita, che sono crollati in numero assoluto, ma i cui redditi sono enormemente cresciuti, troviamo anche i pensionati; si tratta di 14,6 milioni di soggetti. Qualcuno li considera rentier, considerando il calcolo retributivo che regola ancora la gran parte degli assegni incassati. Fatto sta che, tra 2011 e 2016, i redditi denunciati dai pensionati sono cresciuti del 7,38% nonostante il loro numero, complice la legge Fornero, sia calato di quasi il 3%. Anche qui, di meno, ma più ricchi. E più vecchi, possiamo aggiungere.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)