Per dirla con Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto clinico Humanitas di Milano e autore del saggio «Immunità e vaccini» (Mondadori), «i vaccini rappresentano la migliore assicurazione sulla vita dell’umanità».
Eppure, nonostante siano uno dei successi maggiori della ricerca biomedica (l’Organizzazione mondiale della Sanità stima 2,5 milioni di decessi evitati ogni anno nel mondo grazie alle vaccinazioni), l’utilizzo e lo sviluppo di questi farmaci sono sempre più osteggiati nei Paesi occidentali.
Il triste primato nel Vecchio Continente appartiene all’Italia, dove tutte le vaccinazioni sono in calo. Italia poco meno di 360mila bambini hanno ricevuto il vaccino trivalente, tra 2008 e 2013. Flessione preoccupante, che spinge a definire il Paese «al limite della soglia di sicurezza».
Ma l’allarme riguarda pure gli anziani. «I vaccini anti-influenzali rappresentano un’arma di difesa che ci permette di invecchiare in salute ed evitare diverse complicanze - puntualizza Michele Conversano, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asl di Taranto -. Si parla principalmente di problematiche di natura respiratoria e cardiovascolare. Al primo posto ci sono infatti le polmoniti: sia virali sia batteriche».
(Fonte: tratto dall'articolo)