Sono più di un milione gli anziani che in Germania arrotondano la pensione con un Mini- Job (un tipo di contrattino part-time), quasi il doppio rispetto al 2003. E’ dimostrato che la tendenza a lavorare in tarda età in Germania non deriva, il più delle volte, dalle necessità economiche, e la stragrande maggioranza degli anziani dichiara di esserne ben lieta. Lavorano ancora, nella fascia di età tra i 65 e i 74 anni un milione e 400mila cittadini tedeschi, uno su nove, percentuale più che triplicata dall’inizio del millennio secondo i dati Eurostat. Dallo studio che ha dedicato al fenomeno l’Istituto federale di ricerche demografiche (BiB) emerge che il 97% degli occupati ultrasessantacinquenni cita tra le varie motivazioni "il piacere di lavorare"; il 94 per cento "il contatto umano"; e nove su dieci anziani occupati intendono "mantenersi in forma", mentre la prospettiva di guadagno è solo sesta. La maggioranza vuole lavorare perché desidera avere ancora parte attiva nel mondo del lavoro, ed infatti a rimandare il ritiro dall’attività sono soprattutto le persone con un livello elevato di istruzione. Di solito gli anziani preferiscono forme di occupazione flessibili, anche da casa, e in media gli ultrasessantacinquenni lavorano sedici ore la settimana, solo uno su otto a tempo pieno. Nella odierna fase di evoluzione del personale qualificato i Silver worker ("lavoratori d’argento", anziani) sono sempre più importanti per l’economia, soprattutto in determinati settori e regioni. Per gli economisti i tedeschi in futuro dovranno lavorare più a lungo, e si sta cercando di innalzare gradualmente l’età pensionabile, con l’obiettivo di portarla a 67 anni nel 2030.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)