Sensori in grado di captare i livelli di disidratazione, l’attività cardiaca, l’efficienza muscolare e l’equilibrio e in grado di dare l’allarme in caso di necessità. È questo lo scopo del progetto denominato “Agedesign” nell’ambito del programma Interreg Italia -Austria 2014-2020, coordinato dalla Fondazione Centro di produttività Veneto; vi partecipano in qualità di partner l’Usl 1 Dolomiti, l’università Iuav di Venezia e l’università e il centro di ricerca di Salisburgo. Il piano ha una durata di 30 mesi a partire dal novembre 2016 e vede la collaborazione tra i vari enti nella ricerca di nuovi strumenti medici all’avanguardia per un invecchiamento sano e attivo. «Questi dispositivi possono essere indossati», spiega il referente del progetto per l’Usl 1 Stefano Gris. «Si tratta di sensori che, applicati a magliette o pantaloncini appositamente confezionati, indicano se l’esercizio fisico viene eseguito in maniera corretta o se c’è una perdita di equilibrio. Ma ci sono anche speciali braccialetti che, oltre a controllare il battito cardiaco, hanno anche una valenza medica e fungono quasi da salvavita. Queste apparecchiature, infatti, tramite delle app fanno scattare l’allarme in caso di parametri o situazioni critiche. A studiarle sono i ricercatori dell’università di Salisburgo e dello Iuav di Venezia». La ricerca rappresenta la prima fase del progetto, poi si passerà a testare tutti gli strumenti su un numero ristretto di utenti, un’operazione che permetterà di capire la valenza dello strumento realizzato. Al termine della sperimentazione si potrà capire se utilizzarlo nella vita quotidiana degli anziani.
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)