Nessuno può insegnarci come vivere né come invecchiare con serenità, nemmeno questo libro. Ma Schmid suggerisce «dieci passi per raggiungere la serenità che possono emergere dalle nostre osservazioni, dalle nostre esperienze e da ciò a cui siamo sopravvissuti».
Se l’ars vivendi implica la consapevolezza della propria mortalità, accettarla porta ad abbracciare la vita nella pienezza delle sue stagioni. Primavera, estate, autunno, inverno. Infanzia, giovinezza, maturità e vecchiaia.
Come un moderno Montaigne, con la leggerezza dei grandi pensatori, l’autore ragiona sul concetto principe della filosofia occidentale: la serenità. Da Epicuro in poi i filosofi si sono interrogati sul principio dell’atarassia, stella polare che orienta l’uomo nel suo cammino. Oggi questo cammino s’è fatto una corsa senza meta, dominata dalla brama di un successo irraggiungibile, di un futuro che non è mai presente. La vecchiaia è una minaccia, non più il coronamento di un’esistenza piena.
Dobbiamo riappropriarci della serenità per riconquistare la joie de vivre e, per farlo, un primo passo è pensare le diverse fasi della vita come tappe di un viaggio in cui la vecchiaia è il capitolo finale, cui affidarsi «con la maggiore tranquillità possibile».
Vivere non è morire, ma affinare l’arte di saper invecchiare. (Fonte: www.fazieditore.it)