Questione fondamentale della tutela dei diritti umani è il loro effettivo soddisfacimento. Nei rapporti patrimoniali, quando il giudice accerta il diritto di una persona sulla proprietà di un'automobile, gran parte dei problemi legati all'appartenenza di quel bene sono risolti. Non così per i diritti della persona. In questo caso la tutela giuridica - se non accompagnata dall'effettivo soddisfacimento di quelle esigenze fondamentali riconosciute dalla legge (anche internazionale) come diritto - risulta del tutto insufficiente. Ciò vale, ad esempio, per il diritto dei bambini di non essere separati dai propri genitori, cui corrisponde quello dei genitori di educare, istruire, mantenere i figli. Si comprende allora come al rispetto del principio di legalità corrisponda quello di beneficità. Questo libro affronta il delicato rapporto tra la protezione e cura dei soggetti deboli, affidate dalla legge ai servizi sociosanitari, e la tutela giurisdizionale dei diritti umani secondo un approccio nuovo. Talvolta i giudici, sulla scia della prassi tradizionale maturata antecedentemente al riconoscimento dei diritti umani, delegano ai consulenti tecnici e/o ai servizi sociosanitari non solo le valutazioni ma di fatto anche la gestione del caso. Si realizza così una commistione tra l'azione di sostegno propria del servizio e quella di controllo del rispetto delle decisioni giudiziarie. Si tratta dunque di distinguere la tutela giurisdizionale dei diritti, dalle azioni di cura e protezione. La prima si realizza nell'ambito di un giusto processo, la seconda, guidata dal principio di beneficità, presuppone il consenso informato degli utenti ed il loro attivo coinvolgimento e partecipazione al percorso trattamentale proposto dai servizi. Non è possibile - questa la convinzione degli autori del libro - assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale dei diritti umani senza rispettare i caratteri specifici delle due funzioni: quella giurisdizionale e quella di cura e protezione. (Fonte: www.maggiolieditore.it)