Lo studio italiano sui centenari presentato al congresso europeo di cardiologia dimostra che anche a quell’età i malati si sottopongono alle cure con diligenza. I cardiologi adesso vorrebbero poter intervenire su tutti gli anziani. Che «hanno un organismo più delicato – dice Fausto Pinto, presidente del congresso – Sono necessarie quindi linee guida dedicate e un numero maggiore di studi clinici: oggi sono solo il 7% quelli che coinvolgono la popolazione anziana». Nel frattempo nelle ultime linee guida sono stati introdotti dei punti specifici per la cura dell’ipertensione, dello scompenso cardiaco e dell’infarto degli anziani. Sono i primi passi per cambiare la mentalità dei medici, che devono considerare l’anziano come una realtà a se stante, non come un adulto invecchiato. E’ necessario anche rafforzare i legami tra cardiologo e geriatra e far sì che sia quest’ultimo a consigliare lo stile di vita migliore per gli over 70. Ad esempio, come ha dimostrato uno studio dell’università di Pisa, l’importanza di praticare attività fisica anche da anziani.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)