In menopausa il rapporto sessuale provoca dolore a quasi una signora su due. E’ l’atrofia vulvovaginale, che consiste nel progressivo assottigliamento dei tessuti che rivestono la vagina, con perdita di elasticità e di idratazione della mucosa. E’ poco conosciuta, come testimonia lo studio Women’s Empower, pubblicato dalla North American Menopause Society, che ha intervistato quasi duemila donne in post menopausa confermando che oltre l’80% delle intervistate non sa che la secchezza vaginale è una condizione medica, né che esistano soluzioni per affrontarla. Anche in Italia, conferma Rossella Nappi, ginecologa e sessuologa all’università di Pavia e all’Irccs Fondazione San Matteo si conosce poco il problema, perché non c’è comunicazione tra donne e ginecologi. Per questo si sta lavorando sui medici, perché pongano nelle domande di rito anche quelle che riguardano la sfera sessuale. Anche perché ci sono soluzioni a questo problema come: terapie localizzate a livello della vagina, con creme, gel e ovuli a base ormonale o non ormonale, o sistemiche da prendere per bocca. E’ anche possibile fare un trattamento laser per la rigenerazione dei tessuti, o la radiofrequenza. Anche perché, conclude Nappi, l’attività sessuale regolare (una volta a settimana) promuove la circolazione e la produzione di ormoni, mantenendo in forma la vagina.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)