“Avere una relazione affettiva che sia più o meno sessualizzata è uno dei fattori di protezione dell’età anziana ed è associato alla longevità, oltreché a un indice della qualità della vita soggettiva più alto", è quanto ha sostenuto Leo Nahon, già direttore della divisione psichiatrica dell’Ospedale Niguarda di Milano, nel corso del 17º congresso nazionale dell'Associazione italiana psicogeriatria, che si è tenuto a Firenze. L’argomento della sessualità negli ultra settantenni non viene mai affrontato dal medico sia esso di base o specialista in quanto considerato non rilevante nella vita anziana. Un atteggiamento paradossale perché tratta la persona anziana alla stregua di un bambino. Numerose ricerche indicano invece che le persone anziane sono sessualmente attive anche nelle età più avanzate: gli uomini che fanno sesso sono circa il 40%, mentre le donne il 16,7%. Nel 2015 in un editoriale pubblicato sul New England Journal of Medicine, il sessuologo John Bancroft del Kinsey Institute indicava come il 38,5% degli uomini e il 16,7% delle donne tra i 75 e gli 85 anni riferissero di avere avuto un rapporto sessuale con un partner nell’anno in corso. L'attività fisica e affettiva sono da considerare i due elementi fondamentali per determinare positivamente la qualità della vita dell’anziano.
(Sintesi redatta da: Rondini Laura)