Tre milioni ‘certificati’, ma altri tre milioni sommersi e difficili da individuare.
Sono questi i numeri del peggior segreto per gli uomini, quello dell’impotenza sessuale, della cosiddetta disfunzione erettile.
Un ambito in cui regna l’ignoranza, la paura, il timore di essere giudicati. E che accomuna l’Italia – con pochi distinguo – agli altri paesi europei.
Già, perché stando ai dati più recenti che verranno analizzati dalla Società Italiana di Urologia (SIU) in occasione del prossimo 93° Congresso Nazionale (Roma, 17-18 ottobre), i nostri connazionali non sono poi così preparati quando si parla di difficoltà di erezione: un italiano su due (52,5%) è convinto infatti che il problema colpisca necessariamente i maschi dalla mezza età in avanti, con un 25% secondo cui il problema riguarderebbe la fascia 50-80 anni e un altro 27,5% ancora più preciso nell’individuare i più a rischio i soli over 50. Mentre non è affatto cosi: è vero che il rischio di disfunzione erettile cresce con il passare degli anni, ma colpisce uomini di tutte le età e le etnie.
“Le linee guida sulla salute sessuale 2020 della European Association of Urology (EAU) confermano un’alta prevalenza e una notevole incidenza di disfunzione erettile in tutto il mondo, riportando un valore medio del 52% negli uomini nella fascia di età compresa tra i 40 e i 70 anni – spiega il prof. Walter Artibani, segretario generale della SIU -. È vero che il rischio di disfunzione erettile cresce con il passare degli anni, ma colpisce uomini di tutte le età e le etnie. È sorprendente come ancora una così ampia fetta di persone non sappia cosa sia la disfunzione erettile, che ormai è considerata una patologia maschile di riscontro comune, mentre sarebbero tanti i motivi per approfondire le proprie conoscenze. Secondo i nostri dati, infatti – prosegue Artibani – il 32,5% degli uomini riferisce di avere una vita sessuale poco soddisfacente; un altro 28,5% racconta di essere incorso in problemi di erezione almeno una volta la settimana; e c’è addirittura un 38% che spiega di aver riscontrato difficoltà sotto le lenzuola da lungo tempo, un periodo compreso tra i 6 mesi e i due anni”.
(Fonte: tratto dall'articolo)