Inge ha poco più di sessant'anni. È sposata da tempo immemorabile con Werner, uomo generoso e silenzioso. Si amano. Di un amore sincero e onesto. Ma che con la quotidianità ha perso forse il gusto della freschezza e l'impeto della novità. Inge incontra Karl, settantasei anni, e, dopo pochi e timidi tentativi di resistenza, si lascia andare a una passione impetuosa. Ci sono alcuni momenti della vita che paiono non rappresentabili sul grande schermo. Momenti troppo intimi, eccessivamente privati, socialmente considerati tabù. Il regista tedesco Andreas Dresen decide di mostrarne uno. La passione amorosa ed erotica tra due anziani. Pochi e scarni dialoghi. Nessuna colonna sonora. Un silenzio assordante fa da contraltare sonoro a un universo visivo fatto di primi e primissimi piani. Occhi acquosi che scintillano come quelli di adolescenti alle prese con le prime inebrianti esperienze sessuali. Mani rugose e forse emozionatamente impacciate che vanno a cercare lembi di pelle altrettanto avvizziti ma meno vecchi di quanto esteriormente possano sembrare.
E così tutto ciò che può sembrare scabroso o appunto non rappresentabile diventa fra le mani di Dresen ciò che di più semplice e naturale ci sia: una storia d'amore tra persone della cosiddetta terza età. Niente di pruriginoso o volgarmente voyeristico è presente nella pellicola (nonostante le numerose esplicite scene di nudo e di sesso).
È presente la vita com'è. Con le sue travolgenti e inaspettate passioni. Ma soprattuto con la voglia (rara) e con il coraggio (ancora più raro) di viverle quando poi non rimane così tanto tempo da sprecare.
(Fonte: www.mymovies.it)