Secondo una ricerca dell’Istituto nazionale di statistica della Gran Bretagna, nella vita adulta si diventa più felici superata la soglia dei sessant’anni. I motivi sembrano diversi.
Secondo la neuro scienziata Tali Sharot, durante l’infanzia e la vecchiaia i lobi frontali, deputati a elaborare informazioni, tendono a selezionare i dati positivi e a ignorare quelli negativi, inducendo a considerare il presente e il futuro in modo migliore. Per Karl Pillemer, gerontologo, invece è una questione di saggezza che si acquisisce nel tempo, imparando ad essere contenti nonostante quello che accade.
Secondo la ricerca Successful Aging (Invecchiare in buona salute), realizzata dalla MacArthur Foundation, il declino mentale non è affatto da considerare una conseguenza inevitabile e avviene, nella maggior parte dei casi, in tarda età.
Inoltre, si è creduto per anni che la neurogenesi, cioè la formazione di nuovi neuroni, avvenisse quasi esclusivamente fino all’inizio dell’età adulta, per poi fermarsi. Ma un numero sempre maggiore di recenti analisi dimostrano, invece, che la capacità di creare nuove connessioni, acquisire abilità e informazioni, continua anche nel periodo successivo.
(Fonte: www.fondazioneleonardo.it)