L’intervento di prostatectomia comporta la perdita permanente della capacità di concepire naturalmente un figlio. Durante l’operazione vengono infatti interrotti i dotti deferenti, i tubicini che portano gli spermatozoi dai testicoli (dove sono prodotti) all’uretra (attraverso cui vengono espulsi).
Spesso la perdita della fecondità non è percepita come un problema, dal momento che il tumore della prostata tende a sorgere in età avanzata. Inoltre i testicoli, in genere, conservano la possibilità di produrre gli spermatozoi. Chi ancora non considera chiuso il capitolo della possibile paternità farà bene a parlarne con i medici prima dell’intervento, anche per valutare la possibilità di crioconservare gli spermatozoi.
(Fonte: tratto dall'articolo)