Sembra che i polpi facciano sesso soltanto una volta nella vita. Nella casa di riposo Hebrew Home nel Bronx a New York, dove lavora l’infermiera Eileen Dunnion invece, le relazioni affettive e sessuali tra gli ospiti non sono osteggiate, ma anzi favorite. Eileen ha un motto: «You get old, you don’t get cold» che ripete quando qualcuno dei suoi pazienti si sente in colpa. Daniel Reingold, direttore della struttura, in una intervista al New York Times ha detto: «Tutti ci dicono che diventare vecchi vuol dire perdere via via qualcosa. La vista, la mobilità, gli amici. Perché mai si dovrebbe perdere anche l’intimità? E se l’intimità sfocia in una relazione sessuale, ok, d’accordo, gestiamo la cosa come persone adulte». Questo atteggiamento, grazie anche ai progressi della farmacologia e del costume, sta prendendo sempre più piede in America. Reingold ricorda che solo pochi anni fa, durante una conferenza di 200 addetti ai lavori, quando fu chiesto ai presenti se nelle rispettive residenze gli ospiti facessero sesso «nessuno alzò la mano, tranne tre suore sedute in prima fila». Marguerite McLaughlin, responsabile del servizio qualità dell’American Health Care Association che conta 10mila strutture, dice che: «il sesso è qualcosa che ci definisce come persone. Assurdo non riconoscerlo». Succede anche in Italia, con la differenza che noi tendiamo a non riconoscerlo (e quindi ad ostacolarlo). Ma perché? Siamo umani, mica polpi.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)