A livello psicologico, i desideri e le motivazioni che hanno prevalso tra i senior nell’ultimo decennio sono stati incentrati sull'avere una vita relazionale ricca, sull’invecchiare attivamente, sull’essere indipendenti e in movimento, sull’avere un ruolo attivo nella società e in famiglia, su una buona dose di fiducia nelle proprie possibilità per realizzare ancora i propri sogni. Si può quindi immaginare che anche per i senior il peggio sia passato? Oltre la cronaca, il dopo Covid sarà un’era in cui i baby boomers torneranno a vivere come prima della pandemia?
Nei comportamenti sociali, la paura di contagiarsi e di finire in ospedale ha modificato le abitudini della maggioranza dei senior, ancor più dei divieti imposti. Si sono registrate cautele elevate nel frequentare altre persone, familiari e non, coetanei e non. L’attenzione a frequentare il minimo indispensabile luoghi chiusi e affollati è stata alta. Le storie di solitudine si sono moltiplicate.
D’altro canto, indagini e testimonianze recenti segnalano che il desiderio di tornare a viaggiare, a frequentare eventi e ad avere rapporti sociali non mediati da qualche piattaforma digitale, è forte anche tra i senior. Magari - semplicemente - la prudenza porterà il sessanta/settantenne a spostare un po’ più in avanti il momento dell’esposizione sociale. Nel guardare alle generazioni più giovani, l’insofferenza dei senior nel vedere il non rispetto frequente delle regole è stata manifestata in molte occasioni pubbliche e private e non poche volte ha generato un sentimento di ostilità.
Sul piano economico, invece, i baby boomers non sono stati in generaletra coloro che hanno visto scalfita la propria solidità patrimoniale e chi percepisce la pensione ha potuto mantenere una stabilità di reddito.
Ma solo il tempo potrà dire se la pesante esperienza del Covid ha condizionato la società a tal punto da sperimentare una fase di “riflusso” o di ricerca di nuovi equilibri.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)