Andy Haldane, amministratore della Royal Society of Arts ed ex direttore della Banca di Inghilterra, avverte che l'aumento vertiginoso delle malattie a lungo termine sta mettendo a dura prova le persone di età compresa tra i 35 e i 50 anni. Queste le sue parole: "La generazione sandwich sta pagando il conto per sostenere sia i giovani che gli anziani". L'aumento delle malattie in post-pandemia significa infatti che gli adulti tra i 35 e 50 anni devono pagare tasse più alte e assumersi responsabilità assistenziali molto maggiori.
Il Regno Unito è una delle poche economie avanzate in cui la quota di persone occupate o in cerca di lavoro rimane inferiore rispetto a prima del Covid, ma gli ultimi dati ufficiali dimostrano che più di 2,6 milioni di cittadini britannici sono senza lavoro a causa di malattie di lunga durata. Questi rappresentano il 29,6% della popolazione che non ha né lavoro né cerca lavoro, rispetto al 25,2% prima della pandemia.
Secondo l'Ufficio di Statistica, tra il 2019 e il 2022 circa 462.000 persone hanno abbandonato il lavoro a causa di malattie croniche: più di 10 volte l'aumento previsto di 40.000 dovuto all'aumento della longevità. Un'impennata dei pensionamenti anticipati durante la pandemia ha anche contribuito alla crescente inattività economica della Gran Bretagna, alle prese con un numero di cittadini disoccupati di età compresa tra 50 e 64 anni in aumento da 300.000 a 3,5 milioni rispetto ai livelli pre-covid. Prende sempre più corpo l'ipotesi di riportare al lavoro i prepensionati per colmare le carenze del mercato del lavoro. Haldane aggiunge che il Regno Unito dovrebbe rivalutare il modo in cui considera l'invecchiamento della sua popolazione. La longevità è un fattore positivo, ma il sistema di competenze è impreparato a riqualificare una persona di età compresa tra i 50 e i 60 anni per rientrare nel mondo del lavoro. Bisognerebbe imparare a considerare l'invecchiamento come un'opportunità di crescita, non come una minaccia economica.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)