Passi d’Argento, il sistema di sorveglianza sanitaria della popolazione con più di 64 anni in Italia dell'ISS, ha aggiornato i dati relativi a “tutela e sicurezza”, “cadute” e “anziani fragili e disabili” per il periodo 2017/2020. Dall’analisi emerge che 15 ultra 65enni su 100 sono persone con disabilità ovvero non autonomi nello svolgimento anche una sola delle sei attività fondamentali della vita quotidiana (ADL). Il dato sale a 47 su 100 tra gli ultra 85enni.
La quasi totalità delle persone con disabilità riceve aiuto, ma questo carico di cura e di assistenza è per lo più sostenuto dalle famiglie (94%), il 10% riceve aiuto a domicilio da operatori socio-sanitari e solo il 3% riceve assistenza presso un centro diurno. L’11% dei 65-74enni e il 30% degli ultra 85enni risultano fragili, persone autonome nelle attività fondamentali della vita quotidiana ma non autonomi nello svolgimento di due o più funzioni complesse (IADL). Il 34% degli ultra 65enni intervistati ha dichiarato di avere difficoltà nell’accesso ai servizi sociosanitari (ASL, medico di base, comune), o ai negozi di generi alimentari e di prima necessità.
Disabilità, fragilità e difficoltà di accesso ai servizi sociosanitari sono associati allo svantaggio sociale, per disponibilità economiche e livello di istruzione. Il 60% degli intervistati riferisce di avere almeno un problema strutturale nell’abitazione in cui vive. L’8% degli intervistati ha dichiarato di essere caduto nei 30 giorni precedenti l’intervista. Le cadute avvengono per lo più all’interno della casa (63%), luogo però non percepito dagli anziani come rischioso: solo 1 intervistato su 3 la reputa un luogo in cui la probabilità di avere un infortunio è alta o molto alta.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)