Dalle prime fasi della menopausa, l’80% delle donne avverte uno o più segnali del proprio cambiamento biologico. Con il drastico calo degli estrogeni, che hanno anche un ruolo protettivo contro malattie cardiovascolari e diabete, si tende anche ad ingrassare, soprattutto perché con i ritmi ufficio – famiglia spesa è difficile trovare il tempo per andare in palestra Uno studio dimostra però che basta anche poca attività fisica giornaliera come medicina complementare per ridurre i disturbi legati ai cambiamenti ormonali e del metabolismo femminile over 50. Victoria Vieira Potter, docente di Nutrizione e Fisiologia dello sport dell’University of Missouri, Columbia, ha confrontato gli effetti dell’attività fisica sul metabolismo e il grasso corporeo di topolini femmine, sedentarie o sportive, con o senza ovaie, con una ruota in gabbia. I topi pigri hanno percorso un quinto della distanza rispetto agli altri ma, dice la studiosa: «Nei topolini sedentari è migliorata comunque la funzione metabolica e sono diminuiti i livelli di insulina, inoltre hanno perso il 50% del tessuto adiposo e i risultati sono quasi sovrapponibili a quelli riscontrati nei topi più sportivi». Non è necessario quindi un duro allenamento, «basta avere un approccio proattivo per sentirsi subito meglio». Il problema è che dopo i 50 anni le motivazioni a fare attività fisica calano anche per motivi fisiologici, lo dimostra uno studio dell’Università del Missouri, insieme al Kansas Medical Center, pubblicato su Physiology and Behavior. Condotto anche questo su animali, dimostra che è un black out della dopamina, neurotrasmettitore che media le sensazioni di piacere e ricompensa nel cervello, insieme alla menopausa, il responsabile della motivare a fare attività fisica, che quindi, con la carenza di estrogeni, altera il sistema dopaminergico e influenza il comportamento.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)