Il governo degli interventi di politiche sociali sul territorio è da tempo diventato uno dei temi caldi del buon funzionamento delle amministrazioni locali, in Italia e in Europa. E ciò ha favorito la sperimentazione di modelli di gestione delle politiche che aprono le decisioni a più soggetti, privati e pubblici, facilitando così la mediazione e il confronto tra gli interessi. In questo nuovo approccio al policy-making ha trovato terreno fertile la negoziazione sociale tra i sindacati dei pensionati e gli enti locali sulle politiche a favore della popolazione anziana - e non solo - che vanta in Lombardia un'ormai lunga tradizione. Si tratta di un'esperienza molto originale, unica in Europa, e che tuttavia è tanto ricca e interessante quanto poco conosciuta al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori.
Il libro, che nasce da un'ampia rilevazione sul campo promossa unitariamente dai tre sindacati dei pensionati su oltre mille comuni lombardi, si pone l'obiettivo di fare il punto sull'attività svolta nel primo decennio degli anni Duemila, mettendone in evidenza i punti di forza, i limiti, le prospettive. Ciò viene svolto attraverso l'analisi della diffusione degli accordi e delle intese informali, l'approfondimento delle diverse logiche che strutturano l'individuazione dei temi al centro dei negoziati, l'esplorazione delle relazioni con i rappresentati e con gli interlocutori pubblici entro cui si sviluppano i processi negoziali, la discussione delle valutazioni degli effetti dell'azione.
Ne emerge il profilo di una politica multilivello, caratterizzata da molte differenze, ma nel suo insieme tesa a modificare e integrare in direzioni più universalistiche e orientate ai servizi le più consolidate preferenze per logiche di tipo distributivo tipiche del tradizionale modello italiano di welfare. (Fonte: www.francoangeli.it)