Gli esperti della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza del maltrattamento agli anziani del 15 giugno, hanno realizzato un Manifesto per prevenire e combattere questo fenomeno. I geriatri sottolineano che durante la pandemia si sono esacerbati molti fattori di rischio : la precarietà economica, gli ambienti domestici sovraffollati, l'accesso limitato a servizi e supporto esterni hanno reso più difficili le condizioni di vita degli anziani a casa mentre nelle Residenze sanitarie assistenziali la riduzione del personale a causa di malattia o quarantena, le condizioni di lavoro stressanti e la sospensione delle visite dei familiari hanno acuito l'isolamento dei residenti e aumentato il rischio di abbandono.
Il fenomeno della violenza sugli over 65 è sottostimato, ma deve tornare all'attenzione di tutti perché con la pandemia è ulteriormente aumentato, come spiega il presidente Francesco Landi. Un'indagine condotta di recente negli Stati Uniti e pubblicata sull'American journal of geriatric psychiatry ha dimostrato che un anziano su cinque ha subito abusi in questi mesi, con un aumento dell'84% delle stime di prevalenza rispetto al periodo pre-pandemico e picchi di incremento che vanno dal +114% delle truffe finanziarie al +237% dei maltrattamenti fisici.
In questi mesi gli anziani sono stati alla mercé degli abusi perché spesso costretti a stare in quarantena più a lungo e per questo ancora più isolati e con minori possibilità di chiedere aiuto. La maggior parte dei maltrattamenti avviene fra le mura domestiche ad opera di persone di fiducia come badanti, vicini di casa, parenti e operatori assistenziali, in due terzi dei casi membri della famiglia come il coniuge o i figli: le difficoltà innescate dalla pandemia, che hanno colpito reti familiari e sociali già meno ampie e forti rispetto al passato, hanno così aumentato la probabilità degli anziani di essere vittime di abbandono e disattenzioni come denutrizione, disidratazione, scarsa igiene e abbigliamento inadeguato.
Riconoscere questi casi e i fattori di rischio che possono aumentarne la probabilità è importante, ma la prevenzione passa innanzitutto da una riscoperta del valore dell'anziano e dalla consapevolezza che l'invecchiamento è una parte del ciclo di vita in cui devono esistere rispetto, dignità, accesso ad attività educative, culturali, spirituali, economiche e alle giuste cure. Senza però dimenticare di fornire sostegno alle famiglie e ai caregiver, in una “prevenzione multidimensionale”, che tenga conto anche delle persone a rischio di compiere un abuso.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)