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Massi Carla

«Smartphone lontano dal cuore per chi porta un pacemaker»

Il Messaggero, 05-06-2021

Uno studio, pubblicato sulla rivista dell'American Heart Association, dimostra che la calamita installata nell'iPhone 12 Pro Max, appoggiata su due apparecchi impiantati nel paziente cardiaco, defibrillatore e pacemaker, li disattiva o ne ostacola il funzionamento. I ricercatori della Brown University di Providence nel Rhode Island hanno lavorato sulla possibile interferenza tra la tecnologia del cellulare MagSafe e gli strumenti salvavita posizionati sottopelle a sinistra nella parte alta del busto.

In sostanza, a danneggiare il funzionamento del defibrillatore sotto pelle (il dispositivo elettrico utilizzato nei pazienti a rischio morte improvvisa) e del pacemaker (che permette di controllare le anomalie del ritmo cardiaco) è il campo magnetico generato dallo smartphone e dal caricabatterie.

«Questo lavoro ha testato gli apparecchi di diverse aziende sanitarie ed è arrivata sempre alle stesse conclusioni - commenta Ciro Indolfi presidente della Società italiana di cardiologia -. In tutte e due i casi è la calamita dello smartphone che interferisce in modo pericoloso con il funzionamento dei salvavita. Chi ha impiantati questi apparecchi, dunque, non metta mai il cellulare nel taschino della giacca o della camicia e tanto meno lo appoggi sulla pelle dove si è intervenuti». Anche se è stato testato solo un modello di smartphone, si legge nelle conclusioni degli autori, il problema potrebbe riguardare anche altri tipi. «Le implicazioni cliniche, dunque - continua Indolfi - sono state provate e l'avvertimento è chiaro».

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Massi Carla
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-06-05
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Messaggero
Subtitolo in stampaIl Messaggero, 05-06-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Massi Carla
Attori
Parole chiave: Ricerca Tecnologia Malattie cardiovascolari