Consiste nell’inserimento di impianti molto piccoli attraverso l’uretra allo scopo di distanziare i lobi prostatici ingrossati dal canale uretrale ostruito che vi passa nel mezzo. Negli uomini con sintomi urinari da iperplasia prostatica benigna, gli esiti sono migliori con l’impianto chirurgico di un supporto prostatico che con la tradizionale resezione transuretrale della prostata, e i risultati del primo intervento possono durare anche 4 anni. Questi dati derivano dai risultati degli studi LIFT e BPH-6, presentati allo scorso congresso della European Association of Urology (EAU) 2016. Lo studio LIFT è stato condotto su 140 pazienti da Neil Barber, del Frimley Park Hospital di Surrey, mentre lo studio BPH-6, che ha coinvolto 80 pazienti, è stato guidato dal prof. Christian Gratzke, dell’Università di Monaco.
(Fonte: tratto dall'articolo)