Non seguono le terapie prescritte quasi quattro persone su dieci, stando ai dati del Comitato italiano per l’aderenza alla terapia (Ciat). E comunque solo la metà di loro si cura con costanza, e con l’aumento dell’età il trend è ancora più negativo. Secondo Ciat, in Italia, solo il 57,7% dei pazienti aderisce ai trattamenti antipertensivi, il 63,4% alle terapie ipoglicemizzanti per la cura del diabete, circa uno su quattro alle cure antidepressive e si arriva sotto il 20% ai trattamenti con i farmaci per le sindromi ostruttive delle vie respiratorie. La non aderenza alla terapia è un grave problema economico e sociale. Economico perché la bassa aderenza alla terapia, specie per malanni che sono asintomatici come l’ipertensione o l’ipercolesterolemia, si traduce in un maggiore rischio di complicanze e peggioramento della patologia, il che comporta un aumento delle probabilità di venir ricoverati o di avere accesso ai servizi di emergenza, cosa che comporta un aggravio sulle spese sanitarie.
E’ un problema di ordine sociale, che coinvolge soprattutto le persone anziane e sole, spesso sottoposte a terapie multiple.
Dai dati Istat infatti risulta che il 66% degli over 75 soffre di più di una patologia cronica. Inoltre dal Rapporto Aifa risulta che gli over 85 hanno una Ddd (dose definita giornaliera di farmaco) di 3.8 (il che significa quasi 4 somministrazioni al giorno). Ci possono anche essere motivi geografici per cui le farmacie sono di difficile accesso. E’ inoltre molto importante il rapporto medico paziente, perché il medico deve riuscire a far comprendere l’importanza della terapia e cercare di ridurre i farmaci da somministrare.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)