La crescita occupazionale di gennaio è dovuta agli uomini ultracinquantenni. Per l’Istat, che rileva un aumento dello 0,1%, (30.000 unità), il ruolo degli ultracinquantenni è predominante, anche a causa dell’aumento dell’età pensionabile. Ciò accentua gli squilibri del mercato del lavoro, poiché al divario generazionale si aggiunge una ripresa della distanza tra occupazione maschile (al 67%) e femminile, in calo al 48,1%. Il Ministro del lavoro Poletti esprime soddisfazione per il «quadro positivo», visto che dal 2014 ad oggi ci sono 711.000 occupati in più, con un calo degli inattivi. I sindacati sottolineano però come sia ancora lunga la strada da fare.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)