La sindrome del tramonto è un fenomeno che colpisce il 20% delle persone con problemi legati alla demenza o Alzheimer. A volte si può manifestare prima ancora che venga fatta una diagnosi di demenza. La persona che ne soffre, tendenzialmente in orario serale, assume comportamenti strani, anomali per il suo carattere o le sue abitudini. I famigliari ne restano disorientati o addirittura spaventati, perché non riconoscono più il loro caro. Spesso, non riconoscendo i sintomi di una malattia, li gestiscono come si farebbe nella normalità con una persona sana, suscitando così reazioni ancora più irrazionali.
Se la persona amata ha problemi di demenza o Alzheimer (e magari non si ha ancora una diagnosi), può capitare di osservare cambiamenti comportamentali nel tardo pomeriggio o in prima serata. L’avvicinarsi del tramonto può innescare improvvisi cambiamenti emotivi o cognitivi. Questi potrebbero includere: sbalzi d’umore; ansia; tristezza; irrequietezza; picchi di energia; aumento della confusione; allucinazioni; deliri.
Questi possono portare a loro volta a comportamenti impegnativi come il pianto, il disorientamento, la resistenza, la rabbia, l’aggressività o persino la violenza. Molte persone che ne soffrono sentono l’urgente bisogno di andare da qualche parte o di fare qualcosa, ma non sono sempre in grado di spiegare il motivo. Per alcuni, il comportamento si attenua presto. Per altri continua per ore, cambiando i loro programmi di sonno in modo che siano completamente svegli tutta la notte, e assonnati durante il giorno.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)