Secondo un'analisi pubblicata nel 2019 su The Lancet Public Health, la sanità italiana è nella top ten mondiale per qualità. Il rapporto longevità 2023 dell'Istat inoltre evidenzia che l'aspettativa di vita alla nascita nel nostro Paese è di 80,5 anni per i maschi e di 84,8anni per le donne. Tuttavia lo stesso rapporto parla di un Paese sempre più vecchio: quasi un quarto degli italiani ha più di 65anni e gli ultra 80enni rappresentano ormai il 7,7% della popolazione.
Negli anni è diminuito il numero dei soggetti in età attiva (tra i 15 e i 64 anni) e degli under 14,che oggi rappresentano il 12,5% della popolazione italiana. Secondo l'Istat, la partecipazione dei giovani alla vita economica e sociale del Paese diventa cruciale per garantire un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile e un corretto equilibrio del sistema del welfare.
Un'indagine demoscopica promossa da Novartis Italia e realizzata da Astra Ricerche, intitolata "La salute che verrà", rivela un sostanziale pessimismo degli italiani rispetto al futuro della salute. Il 40% ritiene che sia destinata a peggiorare nei prossimi 5 anni e uno su due dà un outlook negativo entro i prossimi 20 anni. Metà dei medici intervistati prevede un peggioramento già entro il 2028 e, per sei su 10, entro il 2043. A ridare speranza agli italiani sono l'innovazione terapeutica (39%) e diagnostica (40%), i progressi della ricerca per trattare malattie incurabili (39%) e quelli della tecnologia e della telemedicina (38%).
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)