Il Consiglio regionale della Lombardia, all’unanimità, ha dato il via libera alla legge su “sostegno, valorizzazione e istituzione del caregiver familiare”. Un ruolo, sottolinea la prima firmataria della legge e vicepresidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, Simona Tironi, non ancora riconosciuto a livello nazionale e che riguarda, si stima, «circa 8 milioni di persone in Italia, per il 90% donne».
Il testo è frutto di un lavoro durato mesi e ha preso in considerazione i tre progetti di legge depositati da Pd, Fi e Lega, poi abbinati, l'iniziativa popolare #iosonocargiver e le due proposte di legge al Parlamento. La legge definisce ambiti e competenze del caregiver all'interno del sistema dei servizi pubblici e privati e stabilisce le funzioni della Regione e dei Comuni nel sostegno e affiancamento al caregiver per svolgere assistenza qualificata, sulla base di un attestato di competenza, anche avvalendosi di specifici percorsi formativi.
Lo stanziamento per il prossimo triennio è di 900mila euro: sono previste forme di sostegno economico per l'adattamento domestico, l'abbattimento delle barriere architettoniche, la fornitura di ausili e presidi, la stipula di polizze calmierate a favore dei caregiver, percorsi di supporto psicologico, promuovendo la collaborazione con i soggetti istituzionali e il Terzo settore. Sebbene, osserva Tironi, «siamo consapevoli che la dotazione finanziaria non può colmare tutti i problemi e sostenere appieno il caregiver familiare», si tratta di «un primo passo, con l’impegno di continuare a finanziare».
Adesso è il Parlamento che deve colmare il vuoto normativo con una legge nazionale. «Quello compiuto dalla Regione Lombardia - ha concluso infatti l’assessore Lucchini - è un primo passo verso il riconoscimento a livello nazionale».
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)