Un’altra evidenza scientifica conferma che essere uomini o donne condiziona l’insorgenza e il decorso delle malattie, come pure la risposta alle cure. È quanto ha osservato un gruppo di ricercatori del Centro di Riferimento per la Medicina di Genere dell’ISS che, in uno studio pubblicato su Disease condotto in collaborazione con ricercatori dell’Università di Bologna e del CNR di Roma, sono riusciti a identificare alcuni componenti molecolari alla base della diversa risposta delle cellule maschili (XY) e femminili (XX) agli stress, capaci di attivare i processi di morte cellulare (apoptosi) o di indurre meccanismi protettivi (autofagia).
“In generale, le cellule maschili (XY) rispondono allo stress andando incontro a morte programmata (apoptosi), una forma di ‘suicidio’ cellulare regolato; mentre le cellule femminili (XX), in risposta allo stesso stress, attivano meccanismi di sopravvivenza (autofagia) e resistono alla morte cellulare”, spiega Paola Matarrese dell’ISS, coautrice della ricerca.
(Fonte: tratto dall'articolo)