Veronese e collaboratori hanno recentemente pubblicato un articolo nel quale hanno valutato il ruolo del sovrappeso e dell’obesità nella mortalità di anziani residenti in RSA. Numerosi studi precedenti hanno valutato l’associazione tra indice di massa corporea (Body Mass Index, BMI) e mortalità, evidenziando come, nella popolazione generale degli adulti, tale relazione sia espressa da una curva ad U o da una a J (in entrambi i casi il rischio di morte è più elevato per coloro che presentano un BMI ridotto o elevato).
Nella popolazione degli ultrasessantacinquenni, invece, il sovrappeso (ma non l’obesità) sembra presentare un effetto protettivo nei confronti della mortalità. Partendo da queste premesse, gli autori hanno condotto una meta-analisi includendo gli studi longitudinali condotti in RSA per valutare il ruolo del sovrappeso e dell’obesità nella mortalità generale e per causa. I risultati hanno mostrato che i soggetti sottopeso presentano un rischio di morte maggiore rispetto a quelli normopeso. Inoltre il sottopeso è elemento di rischio per malattie infettive, cardiovascolari e cerebrovascolari.
Gli autori concludono il lavoro sottolineando l’importanza di pesare gli ospiti delle RSA per monitorare il peso corporeo e la perdita involontaria di peso, evidenziando come anche i soggetti classificati come normopeso debbano essere considerati come soggetti “moderatamente a rischio” di morte. Infine suggeriscono che, per i soggetti in sovrappeso o obesi, la scelta di intraprendere un percorso per far loro perdere peso debba essere valutata con estrema cautela, soppesando i pro e i contro.
(Fonte: tratto dall'articolo)